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PER GIORGIO DI MATTEO (JURAJ DALMATINAC) E VENEZIA

Igor Fisković ; Filozofski fakultet Zagreb


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Analizzando le opere architettoniche e sculturali del primo decennio dell’ attività di Juraj Matejev a Šibenik il problema dei suoi legami con Venezia appare complessivamente in una luce diversa rispetto alla valutazione datane finora. L’autore sebbene ritenga che in nessuna delle opere che finora venivano attribuite sulla laguna al maestro croato sia riconoscibile con certezza la sua abilità progettuale o la sua forza sculturale, constata qui quanto Juraj fosse un tipico frutto della cultura artistica del Quattrocento sviluppatasi nella cerchia delle concezioni umanistiche e delle soluzioni artistiche veneziano-padovane. Con ciò, naturalmente, egli non nega il carattere autoctono del linguaggio individuale di Juraj, cerca invece di riportare in una cornice più obiettiva le interpretazioni dello stile gotico-rinascimentale nell’opera complessiva di questo maestro così dotato di talento e di temperramento. Soprattutto respinge la possibilità di suoi studi e viaggi in Toscana, scoprendo la provenienza della maggior parte dei motivi di cui si servì, perfino di quelli anticheggianti, nella tradizione veneziana trecentesca e nella moda del Quattrocento.
L’autore inanzitutto dimostra che Juraj Dalmatinac non fu in geniale architeto che per promuovere lo stile rinascimentale riadattò il presbiterio della cattedrale di Šibenik dall’ anno 1441. L’amplimento spaziale del coro e dell’altare fu mtivato dai nuovi privilegi del coro canonico, allora ottenuti per lësigenza di cerimonie più imponenti, per cui la soluzione spaziale del pomposo coro a più livelli con tre absidi e con cupola sul transetto era stata imposta allärchitetto come compito primario. La sua invenzione raggiunse maggiore espressività all’esterno sebbene si risolvesse tutta nella ricca decorazione plastica con incrostazioni di colori, ripresa in origini della mirabile cornice con una settantina di teste umane si ritrovano non solo nei capitelli di Palazzo Ducale e nella ornametazion della Porta della Carta, ma anche nelle gallerie romaniche allïnterno della chiesa di S. Marco, dove esiste questo motivo di teste differenti sotto la cornice degli archi pensili, già portato a Šibenik sulla cattedrale con i lavori di L. Pincino ed A. Busato fino all’anno 1441. Elementi della composizione architettonico-spaziale dell’ interno della cattedrale si ritrovano inoltre nei disegni di Jacopo Bellini, il cui ruolo e il cui influsso non devono essere trascurati nella formazione del profito artistico di Juraj Dalmatinac. Sull’argomento l’autore di questo studio scrisse più ampiamente altrove.
Esaminando la maggior parte dei rimanenti motivi usati, dai putti anticheggianti sull’iscrizione dedicatoria delle absidi o sul piedistallo del fonte battesimale fino alle tombe del vescovo umanista Juraj Šižgorić o Lorenzo Venier, allo stresso modo l’autore conferma la ripresa delle novità veneziane contemporanee. Appare così chiara l’importanza del noto sarcofago romano con la rappresentazione a rililievo del trano di Nettuno, che si conserva a Venezia dalla metà del XIV secolo, per la composizione dei due putti con iscrizione dedicatoria a Šibenik. Allo stesso modo nella soluzione del battistero si ritrovano analogie con la scultura contemporanea veneziana, dal fonte battesimale plasticamente più semplice e morfologicamente più arcaico in S. Giovanni in Bragora fino a quello simile a Castiglione Olona, attribuito a uno sconosciuto maestro veneto. Soprattutto per l’insieme dei motivi della decorazione architettonica è possibile trovare termini di paragone in Veneto, dagli affreschi di Altichiero o dai dipinti del Mantegna a Padova fino ai ricchi lavori della bottega dei Bon a Venezia o alle opere contemporanee di P. Lamberti in entrambe le città. Essendo a ciò legate anche le realizzazioni di Juraj nelle altre città dalmate, come quelle di Ancona nonostante la loro appartenenza principalmente al gotico fiorito, il cerchio si chiude con una più chiara visione della cultura figurativa dell’ Adriatico alla metà del Quattrocento. Questa è la cornice she si conviene sia alla valorizzazione di un grande ed interessante artista provinciale, sia alla scoperta di tutte le stratificazioni della sintesi plastica veneziana un po’ prima della maturazione rinascimentale della creativita sculturale.

Ključne riječi

Hrčak ID:

152421

URI

https://hrcak.srce.hr/152421

Datum izdavanja:

22.12.1988.

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