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Architettura e città nella Dalmazia italiana (1922-1943). Il palazzo di Diocleziano di Spalato: Luigi Crema

Ferruccio Canali ; Università di Firenze


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str. 67-100

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Immediatamente dopo l'inclusione della Dalmazia nel Regno d'Italia, nel
1941, la valorizzazione del complesso del palazzo di Diocleziano secondo le più aggiornate
istanze culturali ritornò a porsi come una priorità, ancora una volta sulla base di precise
direttive politiche, questa volta legate alla celebrazione della Romanità fascista: Luigi Crema,
capace allievo di Gustavo Giovannoni e impiegato presso la Soprintendenza Archeologica di
Roma, venne nominato «Commissario per le Antichità e i Monumenti della Dalmazia»,
dipendente direttamente dal governatore Giuseppe Bastianini e non dalla Direzione Antichità
e Belle Arti del Ministero dell'Educazione Nazionale. Da quella posizione Crema riuscì a
coordinare l'avvio di una serie di opere, e altre a progettame, per il territorio spalatino e per la
Dalmazia intera. Di quella ricca, seppur breve, stagione di attività a Spalato, Crema, giunto
subito dopo la Guerra a dirigere la Soprintendenza di Ravenna e poi passato definitivamente
a Milano, avrebbe continuato a coltivare interessi e riflessioni, pubblicandone le acquisizioni
all'insegna di un entent cordiale e una consonanza anche con le nuove Autorità jugoslave,
rispettose del suo operato.

Ključne riječi

storia dell'arte, architettura, Spalato, Palazzo Diocleziano

Hrčak ID:

254286

URI

https://hrcak.srce.hr/254286

Datum izdavanja:

19.3.2010.

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