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‘Nazionalismo di confine’ tra urbanistica e architettura a Pola italiana (1919-1943). Parte seconda - Cantieri e temi ‘pilota’ nelle indicazioni ministeriali della “Direzione delle antichità e belle arti” (Corrado Ricci e Ugo Ojetti)

Ferruccio Canali ; Università di Firenze


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str. 148-215

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Il restauro, il recupero e la celebrazione delle importanti vestigia superstiti
dell’antica Roma - cioè il Romanismo - assumevano a Pola un valore fondamentale per la creazione di un senso di ‘comunità’ e di identità locali, oltre che per
contribuire a individuare, nelle “Terre redente” dell’Italia orientale, un peculiare
senso di “Nation building” per lo Stato sabaudo dopo il 1919. Ricorrenti “motivi politici” venivano assunti come motivazione per quei restauri e quelle valorizzazioni di Monumenti, per cui il ruolo della “Direzione delle Antichità e Belle
Arti” del Ministero della Pubblica Istruzione risultava decisamente centrale. I più
noti Intellettuali e Funzionari delle Belle Arti del Regno partecipavano a quella
‘costruzione monumentale’ con cadenzati sopralluoghi ma, in particolare, erano
Corrado Ricci e Ugo Ojetti a recarsi in città per visitare i principali cantieri monumentali. Nell’occasione venivano forniti indicazioni e indirizzi sia culturali sia operativi (raccolti poi dagli Operatori locali quali Bruna Tamaro, Ferdinando Forlati,
Mario Mirabella Roberti ...); ma era soprattutto Ojetti, nel corso del suo secondo
soggiorno polesano del 1933, a individuare le caratteristiche e le possibilità dei
Monumenti cittadini.

Ključne riječi

Corrado Ricci, Ugo Ojetti, Roberto Paribeni, Gustavo Giovannoni, Paolo Orsi, Bruno Molajoli, Guido Cirilli, Amy Bernardy, Guido Calza, Bruna Tamaro, Ferdinando Forlati, Mario Mirabella Roberti

Hrčak ID:

267350

URI

https://hrcak.srce.hr/267350

Datum izdavanja:

15.12.2021.

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