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Izvorni znanstveni članak

https://doi.org/10.32728/h2020.04

L’incendio del Narodni dom di Pola del 14 luglio 1920 ovvero com’è stata aperta la scatola di Pandora del periodo fascista

Milan Radošević


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str. 103-134

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Basato sulle consultazioni di materiale d’archivio e giornalistico, il contributo tratta ed analizza gli avvenimenti politici svoltisi sulla costa orientale dell’Istria che culminarono con l’incendio dei Narodni dom di Trieste (13 luglio 1920) e Pola (14 luglio 1920) e con l’attacco al Club della gioventù socialista di Pola e agli studi legali di Mirko Vratović e Ivo Zuccon (16 luglio 1920). Dopo una breve rassegna sull’attività del Narodni dom, il contributo si concentra in particolar modo sulla ricostruzione degli incidenti che hanno avuto luogo a Pola, sul ruolo che i fascisti ebbero nel contesto dei disordini, sulla posizione adottata delle autorità civili locali (dal commissario civile e dal vicequestore durante e dopo gli episodi di violenza), sul discorso mediatico (l’agitazione da parte della stampa istriana e di quella del territorio del Regno d’Italia) e, infine, sulla reazione dimostrata dai parlamentari italiani socialisti. La reazione blanda e la partecipazione diretta dei membri dei servizi dell’ordine pubblico e militare ai disordini, i rapporti inattendibili delle autorità civili locali e della stampa riferiti al coinvolgimento delle persone e allo svolgimento dell’attacco erano un indice chiaro della piega che la politica stava prendendo verso il negazionismo del diritto alla conservazione della cultura croata e dell’identità nazionale in genere. L’incendio del Narodni dom (ovvero dei due Narodni dom), impresa vantata anche dallo stesso Benito Mussolini durante il suo discorso tenutosi al teatro di Pola (21 settembre 1920), distrusse la sede culturale, economica e politica, in quel periodo ormai soltanto simbolica, dei croati mentre con il rogo di alcune migliaia di libri della Biblioteca popolare pubblica situata presso il Narodni dom venne commesso un culturicidio, un avvenimento che rimarrà segnato nella storia come uno dei primi roghi fascisti in Europa. Tali avvenimenti annunciarono chiaramente il tipo di politica che sarebbe stato messo in atto in Istria anche prima dell’ascesa ufficiale al potere dei fascisti nell’ottobre 1922, in special modo sotto l’aspetto dell’assimilazione violenta dei cosiddetti “allogeni” (croati e sloveni).

Ključne riječi

Hrčak ID:

269645

URI

https://hrcak.srce.hr/269645

Datum izdavanja:

30.12.2020.

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