Quaderni, Vol. XVI No. 1, 2004.
Original scientific paper
I profughi ebrei jugoslavi in Piemonte e Valle d'Aosta (1941-1942)
Barbara Costamagna
; Università di Torino
Abstract
Nel giugno del 1940, con l'entrata in guerra, gli ebrei profughi in Italia vennero
equiparati ai cittadini dei paesi nemici, e come tali considerati pericolosi per la sicurezza del
paese. La legge stabiliva che gli ebrei stranieri fossero internati in campi a loro riservati, ossia
separati da quelli italiani. Inizialmente solo gli uomini avrebbero dovuto essere internati in
campi di concentramento, mentre le donne e i bambini sarebbero stati internati in comuni, per
poi essere mandati tutti in un secondo tempo in campi allestiti nel sud Italia. L 'internamento
in campi e in comuni fu limitato in un primo tempo a venti province dell'Italia centrale e
meridionale, per poi essere estero al nord Italia.
Di essi si occupò un organizzazione di soccorso ebraico, la Delasem, fondata nel 1939 proprio
per affrontare il problema dei profughi che provenivano sempre più numerosi dai paesi sotto il
giogo nazista.
A partire dal 1941 nell'area piemontese e valdostana il numero di internati stranieri aumentò
consistentemente con l 'arrivo di un 'ondata di profughi ebrei provenienti dall 'ex-Jugoslavia. Per
tutto il 1942 il loro arrivo fu continuo.
Questo saggio intende delineare le loro storie e la loro vita nei luoghi d'internamento, mettendo
in risalto i problemi, il tipo di reti di relazione e le loro strategie di sopravvivenza.
Keywords
Hrčak ID:
254639
URI
Publication date:
19.12.2005.
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