Quaderni, Vol. XXXII No. 1, 2021.
Original scientific paper
‘Nazionalismo di confine’ tra urbanistica e architettura a Pola italiana (1919-1943). Parte seconda - Cantieri e temi ‘pilota’ nelle indicazioni ministeriali della “Direzione delle antichità e belle arti” (Corrado Ricci e Ugo Ojetti)
Ferruccio Canali
; Università di Firenze
Abstract
Il restauro, il recupero e la celebrazione delle importanti vestigia superstiti
dell’antica Roma - cioè il Romanismo - assumevano a Pola un valore fondamentale per la creazione di un senso di ‘comunità’ e di identità locali, oltre che per
contribuire a individuare, nelle “Terre redente” dell’Italia orientale, un peculiare
senso di “Nation building” per lo Stato sabaudo dopo il 1919. Ricorrenti “motivi politici” venivano assunti come motivazione per quei restauri e quelle valorizzazioni di Monumenti, per cui il ruolo della “Direzione delle Antichità e Belle
Arti” del Ministero della Pubblica Istruzione risultava decisamente centrale. I più
noti Intellettuali e Funzionari delle Belle Arti del Regno partecipavano a quella
‘costruzione monumentale’ con cadenzati sopralluoghi ma, in particolare, erano
Corrado Ricci e Ugo Ojetti a recarsi in città per visitare i principali cantieri monumentali. Nell’occasione venivano forniti indicazioni e indirizzi sia culturali sia operativi (raccolti poi dagli Operatori locali quali Bruna Tamaro, Ferdinando Forlati,
Mario Mirabella Roberti ...); ma era soprattutto Ojetti, nel corso del suo secondo
soggiorno polesano del 1933, a individuare le caratteristiche e le possibilità dei
Monumenti cittadini.
Keywords
Hrčak ID:
267350
URI
Publication date:
15.12.2021.
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