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Preliminary communication

Loron-Lorun, Parenzo-Poreč, Istria. Una Villa Maritima nell’agro parentino: la campagna di ricerca 2010.

Vladimir Kovačić ; Zavičajni muzej Poreštine, Decumanus 9, 52440 Poreč, Hrvatska
Antonio Marchiori ; Università di Padova –Dipartimento di Archeologia, P.zza Capitaniato 7, 35139 Padova, Italia
Guido Rosada ; Università di Padova –Dipartimento di Archeologia, P.zza Capitaniato 7, 35139 Padova, Italia
Corinne Rousse ; École française de Rome - Université de Provence - Centre Camille Jullian Maison Méditerranéenne des Sciences de l’Homme 5, rue du Château de l’Horloge BP647- 13094 - Aix-en-Provence Cedex 2 - France
Francis Tassaux ; Université de Bordeaux 3 – Centre Ausonius, 33406 Pessac Cedex, France
Yolande Marion ; Université de Bordeaux 3 – Centre Ausonius, 33406 Pessac Cedex, France


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page 515-524

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cite


Abstract

La campagna 2010 presso il grande atelier nordparentino di Loron ha continuato l’indagine all’interno del modulo architettonico orientale e ha permesso di integrare ulteriormente le conoscenze sugli apparati tecnologici e produttivi di questo complesso costiero. Attraverso il rinvenimento di un’ulteriore fornace (ξ) all’interno dell’ambiente (45) che custodiva le strutture da fuoco destinate alla produzione della ceramica da trasporto (anfore Dressel 6B soprattutto), si è ottenuto il riscontro tangibile dell’ipotesi ricostruttiva formulata in base ai dati precedentemente noti: l’ambiente era stato calibrato sin dalla prima fase costruttiva, risalente all’inizio del I sec. D.C., per accogliere quattro grandi fornaci (ζ, Θ, κ, ξ ) tipologicamente (Cuomo di Caprio II b) e dimensionalmente omologhe, disposte in batteria longitudinale (E-W), isoorientate con prefurni a S e unite a coppie, separate tra loro da un setto murario mediano. Lo scavo dei loro crolli in corrispondenza dei passaggi di servizio ai prefurni, inoltre, ha permesso una più affidabile seriazione delle ulteriori fornaci(δ, ε, μ ) che, tra fine I e IV secolo d.C., hanno trovato spazio in questo contesto, nonché di individuare importanti interventi di manutenzione ai grandi apparati fornacali, risalenti sia al periodo neroniano, sia a quello domizianeo (laterizi in opera bollati Calvia Crispinilla e Germanicus). I sondaggi effettuati all’interno dell’ipotizzato essiccatoio orientale (49), invece, sembrano escludere la presenza di aree tecnologiche specializzate e confermano l’utilizzo di questo spazio d’ala come area di servizio e deposito. Interessanti riscontri, poi, sono giunti dai saggi effettuati nel settore occidentale della corte: il lungo ambiente che chiude il lato ovest dello spazio aperto (39), infatti, ha mostrato una tecnica costruttiva che prevedeva un alzato mosso da semicolonne in opus mixtum, così come già era stato rilevato presso il simmetrico ambiente orientale (43). Anche l’ambiente (38) collocato immediatamente a sud del bacino di contenimento idrico, infine, pur proponendo una geometria che deroga dalla rigida ortogonalità degli spazi dominante nell’opificio, sembra esser stato realizzato già nella prima fase del complesso e, benché non sia stato ancora possibile individuarne la destinazione funzionale, esso deve aver rivestito un ruolo non secondario dal momento che risulta esser stato oggetto di numerosi interventi per mantenerlo in efficienza lungo tutto l’arco della vita produttiva di Loron.

Keywords

anfore; bacino; Calvia Crispinilla; Domiziano; Dressel 6B; figlina; fornaci romane; imperiale; Loron; Sisenna

Hrčak ID:

79757

URI

https://hrcak.srce.hr/79757

Publication date:

1.10.2011.

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