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Original scientific paper

Francesco Patrizi e i sei errori di Aristotele nella definizione del tempo

Francesco Bottin ; Sveučilište u Padovi, Italija


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page 77-86

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Abstract

La dottrina aristotelica del tempo è uno dei bersagli preferiti dalla critica e dalla derisione di Francesco Patrizi. Egli sostiene che nella breve definizione aristotelica del tempo (»il tempo è la misura del moto secondo il prima e il dopo«) si possono trovare concentrati sei e forse più errori (sex ac forte plures commisit errores): a) affermare che il tempo è il numero o la misura del movimento significa sostenere che la realtà del tempo data dal nostro pensiero, mentre »cogitatio nostra ad essentiam temporis nihil pertinet«; b) nel definire il tempo menziona solo il movimento; c) al contrario, il tempo misura anche la quiete; d) non ha colto la vera natura del tempo che piuttosto la durata; e) è il movimento a misurare il tempo e non viceversa; f) il prima e il dopo menzionati nella definizione non hanno nulla a che fare con la durata del tempo. La vera natura del tempo è rivelata al Patrizi dal libro XI di Ermete Trismegisto nel quale si afferma: »Mens, audi o fili, quomodo se habet Deus et universum: Deus, aevum, mundum, tempus, generatio. Deus aevum facit, aevum vero mundum, mundus autem tempus, tempus vero generationem.« Il Patrizi riconosce che anche Aristotele era stato in grado di distinguere, proprio perché aveva raccolto le dottrine ermetiche dall’insegnamento di Platone, il tempo dall’evo, ma ha poi completamente travisato la concezione del tempo perché mosso dall’avido desiderio di calunniare Platone.

Keywords

Hrčak ID:

74469

URI

https://hrcak.srce.hr/74469

Publication date:

4.12.2000.

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