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Original scientific paper

GLI "ZELENCI" DI RAGUSA

Igor Fisković ; Zagreb, Filozofski fakultet


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page 151-174

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Abstract

Le due figure monumentali, fuse in bronzo, di soldati romani, i cosiddetti „zelenci“ („verdi“) che battono le ore sulla campana dell'orologio cittadino a Ragusa dalla fine del XV secolo, appartengono alle rare opere della scultura rinascimentale croata non ancora studiate. Per questo motivo con la raccolta dei documenti archivistici dispersi si cerca di chiarire la maggior parte dei rilevanti dati storici sulla loro origine, contemporaneamente alla verifica della cronologia della loro storia. Le conclusioni al riguardo sono ampliate da osservazioni sull'iconografia con una proposta di lettura dell'eccezionale contenuto di queste statue di ispirazione fortemente classica. Infine con la ricerca delle analogie stilistiche e la comparazione dei dati esistenti è suggerita come possibile la soluzione attributiva che su disegni o modello di Michelozzo di Bartolomeo siano stati fusi da Michele di Giovanni, ugualmente Fiorentino al servizio di Dubrovnik nel settimo e ottavo decenio del Quattrocento. Seguendo le fonti scritte è stato possibile rilevare che sul campanile del comune eretto dal 1444 al1447, al sistema meccanico dell'orologio appartenevano due figure lignee che stavano accanto alla campana sulla loggia finale. Tutto questo complesso fu creato per merito di maestri ragusei, dall'architetto Pripko Radončić, agli scultori Radoje Grubacević e Duko Utišenović, fino all'orologiaio Miho Zurgovié e al pittore Matko Junčić. Particolarmente interessante è il complesso meccanismo dell'orologio astrologico e si sa che il grande quadrante sulla facciata era dipinto così come erano dorate le figure lignee. Già nel1445 esse furono sostituite da nuove figure, realizzate sotto la sorveglianza del protomaestro dell'orologio cittadino, Luksa Peciniéa. Ma neppure queste ebbero lunga vita, infatti il Consiglio Minore della città - stato ordinò nel 1477 che fossero fatte costruire statue in metallo con la stessa destinazione. Nel frattempo si trovarono a Ragusa noti Toscani abili nel fondere il bronzo, dopo Maso di Bartolomeo perito sfortunatamente nel 1456, quando gli esplose una grande lombarda appena fatta, l'ancora più conosciuto Michelozzo di Bartolomeo, al servizio del governo per il suo ingegno multiforme dal 1461 al 1464. Dal 1457 come fonditore di cannoni fu assunto Michele di Giovanni, detto il Greco di Fiesole, che nel 1475 fuse la terza campana sempre per il campanile dell'orologio cittadino. L'autore dello studio fa rilevare che il Greco non era in grado di realizzare da solo le due monumentali statue, e ritrovando in esse oltre alla maturità stilistica anche somiglianze morfologiche con le sculture di Michelozzo in Italia ritiene che il problema possa essere risolto con la presentazione del modello o dei disegni da parte di Michelozzo, in base ai quali il suo esperto collaboratore li fuse in bronzo. Egli sottolinea tuttavia che si tratta di una supposizione ancora aperta a modifiche, la quale oltre che da analisi storico-artistiche deve essere ancora comprovata da ricerche più approfondite nell'archivio di Ragusa. Ugualmente, rilevando che gli „zelenci“ sono ottime, anche se non ultimate statue rinascimentali, quali a quel tempo non possedevano neppure centri culturalmente più avanzati fuori dalla Dalmazia, la loro valutazione rimanda anche alla lettura contestuale della specificità della vita storica di Ragusa. In questo senso offre indicazioni anche per l'iconografia degli -zelenci«, cercando di collegarli alla rappresentazione allegorica di Perseo. Oltre ai tratti fondamentali anticheggianti con i dettagli figurativi delle basi mitologiche che simboleggiano la Forza dei suoi portatori come personificazione della comunità sociale della libera cittadina, rinviano a Perseo gli attributi di significato temporale e la rappresentazione come segno astrologico con la figura duplice di guerriero. Il quadro delle conoscenze su queste realizzazioni rinascimentali significative e importanti a più livelli può così considerarsi concluso.

Keywords

Hrčak ID:

118149

URI

https://hrcak.srce.hr/118149

Publication date:

18.3.1991.

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