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Original scientific paper

Tra "crisi vere" e "crisi farsa". L'invasione jugoslava della zona A nel 1947

Ivan Buttignon ; Università di Trieste


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page 81-125

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Abstract

Il lavoro descrive e analizza criticamente le contingenze ipotizzate dagli informatori
del Dicastero dell’Interno italiano in ordine alla tentata annessione di Trieste del 15 settembre
1947, per poi esaminare le versioni di alcuni dei principali attori coinvolti nella vicenda,
a partire da comandanti militari jugoslavi, personale altamente specializzato della Polizia Civile
e alte sfere politiche e diplomatiche britanniche e statunitensi. La ricerca ricostruisce e illustra
gliAccordi di Brioni dell’autunno ’48, in cui Stati Uniti e Jugoslavia sanciscono l’esaurimento
di tentativi di annessione di Trieste da parte della Repubblica di Tito e rinvenuti per
la prima volta da chi scrive. L’effetto immediato degliAccordi consiste infatti nel ritiro del 90%
del personale militare e degli arsenali bellici jugoslavi dal confine con la Zona A. Garantita
quindi Trieste all’Italia già nel ’48, lo scritto esamina le tensioni di confine più simili a innocui
ritualismi che a reali intenzioni belliche, per poi considerare gli eccessivi timori da parte
dell’Ambasciatrice Luce circa la perdita di Trieste in favore dell’orbita comunista.

Keywords

Invasione di Trieste, Accordi di Brioni, Clare Boothe Luce, Venezia Giulia, Zona A del TLT

Hrčak ID:

253700

URI

https://hrcak.srce.hr/253700

Publication date:

8.8.2018.

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