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https://doi.org/10.32728/studpol/2017.06.01.02

Il plurilinguismo individuale nel contesto dell’educazione Croata

Marina Jajić Novogradec ; Filozofski fakultet u Zagrebu, Sveučilište u Zagrebu


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str. 29-45

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str. 47-48

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str. 45-46

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Sažetak

Il plurilinguismo individuale viene definito soprattutto in base
alla stratificazione del repertorio verbale di un individuo (Banjavčić,
Erdeljac, 2009, 18). Così Königs (2000 in: Neuner, 2004, 15) distingue 3
tipi di plurilinguismo individuale: il plurilinguismo retrospettivo (ingl.
retrospective plurilingualism), che si riferisce ai parlanti bilingui che al
momento della frequentazione delle lezioni già possiedono la conoscenza
di una seconda lingua (L2), ovvero, conoscono già la lingua oggetto
dell’insegnamento, e quindi, sono avvantaggiati rispetto ad altri studenti; il
plurilinguismo retrospettivo – prospettivo (ing. retrospective - prospective
plurilingualism), che si riferisce ai parlanti plurilingui che al momento
della frequentazione delle lezioni sono avvantaggiati rispetto agli altri
studenti nelle loro conoscenze di altre lingue (L2, L3, LS), ma nessuna
delle quali è oggetto delle lezioni e sviluppano il loro plurilinguismo con
ulteriore apprendimento della terza lingua o di una lingua aggiuntiva; e
infine, il plurilinguismo prospettivo (ingl. prospective plurilingualism)
che si riferisce agli studenti che cominciano a frequentare le lezioni
come monolingui e sviluppano il loro plurilinguismo soprattutto tramite
l’apprendimento scolastico della prima lingua straniera. Quest’ultimo tipo
di plurilinguismo, prospettivo, è caratteristico della maggior parte delle
scuole europee, e anche delle scuole in Croazia, in cui la maggior parte degli
alunni comincia a studiare una o più lingue straniere dal primo anno della
scuola elementare e sviluppa il proprio plurilinguismo prevalentemente
tramite l’apprendimento della prima lingua straniera a scuola.
Dal 2003 in Croazia si è sviluppata una nuova prospettiva
nell’apprendimento di lingue straniere con l’introduzione di almeno una
lingua straniera come materia scolastica obbligatoria nelle elementari, e
aggiungendo altre lingue straniere nei cicli successivi. Secondo il Quadro
comune europeo (QCER, 2005, 4) l’approccio plurilingue sottintende lo
sviluppo della competenza comunicativa comune per tutte le lingue che
l’alunno conosce e alla quale contribuiscono il sapere e l’esperienza di tutte le
lingue conosciute, ovvero, una competenza in cui s’intersecano tutte quelle
lingue. Questo concetto sottintende il collegamento della lingua materna,
della prima e seconda lingua straniera, e tutte le altre lingue che l’alunno
studia, sia consecutivamente sia parallelamente. Di conseguenza cambia
anche l’ obiettivo della formazione linguistica, il che non implica solamente
l’apprendimento di una, due o tre lingue, separatamente – avvicinandosi
così il più possibile al parlante nativo ideale in ciascuna delle lingue –, ma
determina, anzi, la creazione di un repertorio linguistico in cui si riflettono
tutte le abilità linguistiche. L’ obiettivo di questo contributo è di fornire un
quadro teorico del plurilinguismo individuale e, analizzando i curricula
croati, offrire le linee guida per il suo sviluppo sostenibile con lo scopo di
formare utenti plurilingui competenti nelle diverse lingue straniere.

Ključne riječi

plurilinguismo individuale; sistema di educazione croato; curricula; lingua madre; lingue straniere

Hrčak ID:

198530

URI

https://hrcak.srce.hr/198530

Datum izdavanja:

28.3.2018.

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