Quaderni, Vol. XXXIII No. 1, 2022.
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Archeologia, Architettura e Restauro dei Monumenti in Istria tra Otto e Novecento. Parte seconda: I restauri della basilica Eufrasiana di Parenzo nell’opera del soprintendente Ferdinando Forlati. I consigli di C. Ricci, R. Paribeni, G. Giovannoni e F. Salata (1926-1935)
Ferruccio Canali
; Università di Firenze
Sažetak
Tra il 1926 e il 1935, i restauri della basilica Eufrasiana di Parenzo, coordinati amministrativamente
e culturalmente dalla figura di Ferdinando Forlati (Soprintendente
alle “Opere d’Antichità e d’Arte” di Trieste), hanno costituito un momento nodale
non solo nella politica conservativa del Monumento, ma anche nell’ottica della valorizzazione
di una stagione tardo-antica già considerata “italiana”, che assumeva
una grande importanza nell’ambito del dibattito, nei primi del Novecento assai vivo
in Europa, tra Romanisti (cioè fautori dell’interpretazione della priorità dell’Arte romana
e tardo romana su quella bizantina) e Orientalisti (che invece, sulla scorta
della ‘vecchia’ Cultura asburgica, sottolineavano le novità bizantine). Per Forlati - in
questo supportato dalle interpretazioni storiografiche e artistiche di Corrado Ricci -
la Basilica di Parenzo era Monumento “classico” nella forma e dalle forti tangenze
con l’Architettura ravennate dal punto di vista della decorazione musiva, risentendo
solo tangenzialmente delle “influenze dell’Oriente”; e così i restauri dell’Eufrasiana
- che trovavano nelle indicazioni dello stesso Ricci, oltre che in quelle di Roberto Paribeni,
Gustavo Giovannoni e di Luigi Marangoni (membri del gotha della “Direzione
delle Antichità e Belle Arti “del Ministero italiano della Pubblica Istruzione) i loro
specifici indirizzi - assumevano una centralità unica sia per la “gemma delle terre
redente”, sia per il panorama italiano.
Ključne riječi
Hrčak ID:
285808
URI
Datum izdavanja:
16.11.2022.
Posjeta: 702 *