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L’apporto degli slavismi croati, serbi e sloveni all’italiano del nord-est

Chiara Montinaro ; Università del Salento


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str. 79-92

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Sažetak

L’obiettivo di questo lavoro è quello di identificare il
contributo degli slavismi croati, serbi e sloveni penetrati
in italiano, partendo dall’etimologia connessa
alle tre lingue slave appartenenti al gruppo meridionale
oggetto di indagine (oltre che dall’origine genericamente
slava riportata dai dizionari). In un secondo
tempo, l’attenzione è focalizzata sui prestiti che si
affermano come regionalismi (in particolare quelli
del nord-est), in cui si definisce il passaggio dall’italiano
regionale all’italiano standard. Il corpus, ricavato
in prevalenza dallo spoglio del GRADIT (2007) e
dello Zingarelli (2021), si rivela cospicuo e, dal punto
di vista quantitativo, i dati relativi all’influsso serbo e
croato sono senza dubbio quelli più numerosi: si tratta
di 48 lemmi nel solo GRADIT, etichettati in prevalenza
come tecnicismi. Tra le aree geografiche maggiormente
influenti, il contributo friulano e veneto
occupa un posto di primo piano. Così, se l’influsso
serbo e croato appare più marcato nell’area legata alla
terminologia storica e politica (si tratta soprattutto
di tecnicismi), le interferenze slovene, che si realizzano
principalmente nel friulano, forniscono in primo
luogo gastronimi (ma non solo); l’area veneta, invece,
si contraddistingue per i contatti tra veneto e croato.

Ključne riječi

slavismi; sloveno; serbo; croato; italiano regionale settentrionale

Hrčak ID:

290708

URI

https://hrcak.srce.hr/290708

Datum izdavanja:

28.12.2022.

Podaci na drugim jezicima: engleski

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