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Professional paper

https://doi.org/10.17234/SRAZ.66.39

Luciano Bianciardi, la straniante ma vivida sovrapposizione traduttiva

Patrizia Raveggi orcid id orcid.org/0000-0001-6111-5926


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page 337-342

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Abstract

Luciano Bianciardi (1922-1971) è considerato uno dei più prolifici traduttori operanti
in Italia negli anni Sessanta, per la qualità delle traduzioni, la quantità e importanza
di testi tradotti. Questo contributo individua negli ottimi studi storico-letterari del
Nostro, nella sua immensa cultura e nel vivo amore per la tradizione della letteratura
e della lingua toscana lo humus dal quale origina il suo lessico specialissimo, dotto
ma anche colloquiale e popolare; fin dai Diari di Guerra 1944-1946 trapelano segnali
dell’occhio di riguardo di Bianciardi nei confronti di ciò che è toscano e che riaffiora nei
suoi scritti e nelle sue traduzioni. Nel primo dei due casi qui presi in considerazione,
il termine usato dal Nostro è colloquiale, di registro basso e di non immediata comprensione
perfino a parlanti toscani; l’altro termine invece ha antecedenti letterari,
ma può causare malintesi a chi non sia addentro alla tradizione toscana tanto cara
a Bianciardi.

Keywords

Curriculum studiorum; sensibilità linguistica; sforzo traduttivo; nostalgia; addomesticamento; toscanizzazione

Hrčak ID:

280730

URI

https://hrcak.srce.hr/280730

Publication date:

16.12.2021.

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